“Vai e violenta le donne”. É il contenuto di un’agghiacciante intercettazione tra una moglie russa e un soldato. L’audio sarebbe stato diffuso dai canali dell’Sbu, il servizio di sicurezza ucraina. La donna concede al marito, partito per la guerra, il permesso di violentare le donne incontrate nelle città conquistate.
Per la russa le priorità, infatti, sono soltanto due. La prima è che non le racconti nulla di quanto accaduto sul fronte: “Non voglio sapere niente, capito?”. La seconda, invece, è “di usare il profilattico”. L’unico timore, dunque, è che l’uomo durante il conflitto possa prendere qualche malattia venerea e poi trasmettergliela al ritorno.
La registrazione diffusa dai media ucraini sta facendo il giro del mondo. Tali parole confermerebbero l’odio dei russi verso i loro vicini e sarebbero un’ulteriore prova della mentalità diffusa da Mosca, ovvero che sul campo di battaglia sarebbe concesso davvero tutto.
Tante le persone che sul web hanno commentato quanto detto al cellulare. Il contenuto della conversazione andrebbe ad aggiungersi a quel “spogliati o sparo” di qualche giorno fa. Un soldato dello zar, come rivelato dai media locali, avrebbe detto a una donna “sei solo una p…a nazista”, prima di puntargli il fucile contro e violentarla.
Continuano ad aumentare, quindi, le testimonianze che porterebbero a pensare come da parte dell’esercito di Putin sia stata commessa davvero ogni atrocità. Pur essendo le prove non confermate, più di un indizio sembra portare verso la ricostruzione di un quadro sconvolgente.
Diverse le persone che dopo aver ascoltato l’audio della moglie inviato al marito al fronte hanno chiesto nei paesi occidentali “verità” rispetto a quanto sta accadendo nelle città in cui si sta combattendo una guerra, che purtroppo non avviene solo tra militari, ma che coinvolge civili, tra cui soprattutto bambini e donne.