Cronaca

Kinder caso salmonella;  scoperta la causa.

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  • Salmonella nel cioccolato, accertati finora 150 casi di infezione in tutta Europa (ma nessuno in Italia). I casi più gravi riguardano soprattutto bambini sotto i dieci anni, ma le indagini hanno permesso di stabilire la causa e cosa è accaduto nello stabilimento Ferrero di Arlon, in Belgio.

    L'Efsa e l'Ecdc, le due autorità europee per la sicurezza alimentare e alla prevenzione e al controllo delle malattie, fanno sapere che i casi di salmonella da prodotti di cioccolata riguardano finora Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna, Svezia, Regno Unito e Belgio. In quest'ultimo Paese si trova lo stabilimento di Arlon, nelle Ardenne, dove Ferrero ha sospeso le attività a scopo precauzionale.

    Secondo quanto ricostruito da Efsa e Ecdc, nel dicembre 2021 il ceppo di salmonella è stato rilevato in un serbatoio di latticello presso lo stabilimento belga. Sono state adottate misure igieniche e aumentati campionamenti e test dei prodotti e dell'ambiente di lavorazione. Dopo nuovi test negativi per il batterio, la produzione e la distribuzione dei prodotti è andata avanti. A fine marzo però, dopo la disponibilità dei dati di sequenziamento, gli scienziati hanno collegato casi umani allo stabilimento in Belgio attraverso tecniche di tipizzazione molecolare avanzate. E dal 2 aprile sono iniziate le segnalazioni di salute pubblica da parte delle autorità nazionali competenti. Ferrero, che nel loro rapporto Efsa e Ecdc non nominano, ha effettuato un richiamo volontario di prodotti e lotti specifici in vari Paesi. E l'8 aprile 2022, a seguito di controlli ufficiali, l'autorità per la sicurezza alimentare in Belgio ha ritirato l'autorizzazione alla produzione. L'azienda ha quindi richiamato tutti i prodotti usciti dallo stabilimento belga, indipendentemente dal numero di lotto o dalla data di scadenza, mentre la magistratura belga ha avviato come atto dovuto una indagine.

    Il «focolaio è in evoluzione e finora i bambini sono stati i più a rischio di infezioni gravi tra i casi segnalati», precisa ancora il rapporto Efsa-Ecdc, che sottolinea come «i richiami e i ritiri lanciati in tutto il mondo ridurranno il rischio di ulteriori infezioni». Gli esperti Efsa e Ecdc, con cui Ferrero continua a lavorare, affermano che sono necessarie ulteriori indagini per identificare la causa principale, il tempo e i possibili fattori alla base della contaminazione, compresa la valutazione di un possibile uso più ampio delle materie prime contaminate in altri impianti di lavorazione.

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