Cronaca

La missione "suicida" dei soldati russi a Chernobyl: "Troppa radioattività, non vivranno più di un anno"

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  • Quando un gruppo di giornalisti dell’emittente televisiva statunitense Cnn è entrato nella stanza della centrale in cui alcuni soldati russi hanno vissuto durante il mese di occupazione, il rilevatore ha segnato un livello di radiazioni più alto del normale. La fonte del materiale radioattivo non è visibile ma secondo i funzionari ucraini viene dalle piccole particelle di polvere che i soldati hanno portato dentro l’edificio dalla “foresta rossa”.

    “Hanno portato il materiale attraverso le scarpe e i vestiti. Nelle altre aree le radiazioni sono sotto controllo, ma qui aumentano perché ci vivevano”, ha detto il soldato ucraino Ihor Ugolkov. I funzionari dell'impianto hanno spiegato all'emittente americana che i livelli nella stanza sono solo leggermente superiori a quelli che l'Associazione nucleare mondiale descrive come radiazioni presenti in natura: un contatto singolo non è pericoloso, ma l'esposizione continua mette a rischio la salute.

    Il personale ucraino dell’impianto, che non ha mai lasciato la centrale dall’inizio dell’occupazione con una sola rotazione del personale il 27 marzo, ha raccontato al quotidiano statunitense New York Times che le truppe russe si sono spostate nella zona con bulldozer o carri armati, sollevando polvere radioattiva. “Sono arrivati e hanno fatto quello che volevano. Abbiamo cercato di avvisarli che era pericoloso, ma ci hanno ignorato”, ha detto il responsabile della sicurezza dell’impianto Valeriy Simyonov.

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