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La mascherina protegge, se FFP2 ancora meglio.

Prendiamo due persone che distano l’una dall’altra tre metri. Una di loro non è vaccinata, l’altra è positiva al Covid-19. In meno di cinque minuti la persona senza vaccino verrà infettata con quasi il 100% di certezza. Prendiamo le stesse due persone, ma questa volta con indosso la mascherina FFP2 ben aderente: il rischio di contrarre il virus si riduce allo 0,1%.

È questo il risultato di uno studio pubblicato a dicembre dall’Istituto Max Planck, un’organizzazione di ricerca tedesca, e citato in un articolo dell’Economist. Mettendo al centro il motivo per cui questo tipo di mascherina è più efficiente contro il Covid rispetto alle altre, l’articolo ipotizza il vantaggio che ne trarrebbero i governi raccomandandone sempre di più l’uso.

Quello dell’Istituto tedesco, però, non è l’unico studio che mette in risalto quanto sia alta - dati alla mano - la difesa della FFP2 dal coronavirus. Quali sono le sue caratteristiche e perché è più protettiva? Oltre alle classiche mascherine chirurgiche o quelle in tessuto, valide per evitare di contagiare gli altri ma meno utili per proteggere sé stessi, ci sono le mascherine filtranti facciali certificate, anche conosciute come FFP “Filtering Face Piece”.

Questi dispositivi di protezione sono costituiti da diversi strati di tessuto in grado di filtrare gli aerosol, piccole particelle che possono trasportare anche il virus. Tra gli strati, anche un filtro di polipropilene, realizzato con un polimero ‘melt- blowing’ che crea minuscoli modelli di fibre irregolari per intrappolare le particelle. In un viaggio virtuale all’interno di una mascherina FFP2, il New York Times spiega come funziona il sistema: la capacità dello strato di fibre di catturare le goccioline respiratorie si chiama efficienza di filtrazione (FFE). Le fibre sono realizzate con materiale sintetico di dimensioni variabili e hanno una carica elettrostatica in grado di attrarre e catturare particelle di diverse dimensioni.

Nelle FFP2 la trama fitta delle fibre supera quello a trama larga che costituisce altre mascherine in cotone, aumentando così l’efficienza nella protezione.  Avendo una migliore aderenza al viso, poi, non permette all’aerosol di fuoriuscire lasciando, al contempo, spazio intorno alla bocca e alle narici.

È risaputo, ormai, che vaccino, distanziamento e mascherina solo le armi a disposizione per combattere il Covid e la FFP2, tra i dispositivi di protezione, è il più protettivo. 

È necessario fare di questo dispositivo una barriera permanente che ci tuteli e ci difenda. Siamo nel pieno della quarta ondata e la pressione è importante”. Con l’aumento dei contagi e il passaggio di altre regioni in zona gialla - che insieme alla zona arancione e rossa prevede l’obbligo di mascherina anche all’aperto - l’esecutivo non sembra voler modificare le regole. Quello dell’obbligo di FFP2 al posto delle chirurgiche rimane prerogativa di singoli governatori o sindaci. Per ora nei soli Alto Adige e Lazio raccomandano - e non obbligano - all’utilizzo della FFP2 sui mezzi pubblici.