"Ci stiamo avviando verso un momento buio della storia e, proprio come negli anni Trenta, ci stiamo avviando a una crisi finanziaria mondiale che porterà a un conflitto globale. È chiaro come il sole. E l’orrore che abbiamo visto in Ucraina verrà anche in Italia". Queste le parole di Steve Bannon, ex stratega di Donald Trump, in un’intervista esclusiva in onda questa sera a 'Zona Bianca' – il programma di approfondimento condotto da Giuseppe Brindisi su Retequattro – e realizzata da Maria Luisa Rossi Hawkins.
"Tutti gli americani la pensano come Biden sulla guerra in Ucraina? Certo che no ed è giusto così. Questa guerra non sarebbe mai dovuta accadere. Gli ucraini sono stati usati come carne da macello" dice Bannon, secondo il quale questa guerra non sarebbe potuta accadere durante la presidenza Trump. "Se Trump fosse stato presidente avrebbe visto che dal 2014 l’entrata della Russia in Ucraina aveva già causato 14.000 vittime e Trump avrebbe cercato un negoziato per evitare di arrivare a questo nuovo conflitto armato. La guerra è imprevedibile e stiamo giocando con il fuoco. Stiamo permettendo che un conflitto regionale possa andare in metastasi e diventare un conflitto globale. Ecco perché penso che dobbiamo stare molto attenti che i leader del mondo non spingano gli ucraini verso la loro fine".
"Credo che la Nato non dovrebbe proprio essere coinvolta e tanto meno gli Stati Uniti - afferma - Persino nella Seconda guerra mondiale fu Hitler a dichiarare guerra agli Usa, non viceversa".
"La Nato - dice Bannon - è una barzelletta, questa è una guerra tra oligarchi e io l’ho detto fin dall’inizio. Donne, bambini, soldati, tutta questa gente morirà e le città ucraine saranno ridotte tutte come Dresda e per che cosa? Si parlerà di ridare le province dell’est alla Russia, si formalizzerà la posizione dell’Ucraina, alla quale non verrà permesso di entrare nella Nato, si dirà che faccia parte dell’Unione Europea ma non come membro permanente. L’Ucraina diventerà una zona cuscinetto con la Turchia e l’India come garanti, ma avevamo davvero bisogno di sei mesi di devastazione e morte per arrivare a questo?".
"Voglio fare un commento brutale sul Congresso americano, come sul Parlamento italiano - dice ancora - È imbarazzante quando un tipo come Zelensky cita Churchill un giorno e parla dell’Olocausto il giorno dopo, si rifà a Martin Luther King, parla di Pearl Harbor e dell’11 settembre. E quei pagliacci si alzano in piedi e battono le mani".