Cronaca

Gruppo Wagner, il doppio fronte dei mercenari di Putin: si muove verso il Donbass e in Mali fa strage di civili

  • Ucraina ma anche Mali, Siria, Libia. Il gruppo Wagner, la compagnia militare privata russa che sta aiutando Putin nella guerra (e che sarebbe stata incaricata di uccider* Zelensky) in realtà non opera solamente nell'est Europa. In questo momento le forze russe stanno cercando di consolidarsi e riorganizzarsi mentre rifocalizzano la loro offensiva nella regione del Donbass, nell'est dell'Ucraina, dove stanno arrivando anche i mercenari della società di sicurezza privata russa legata al Cremlino.

    I membri della Wagner sarebbero circa 6mila, di cui mille già impiegati nei giorni scorsi nell'area del Donbass. Tra loro ex poliziotti e militari e il nome deriverebbe da quello del famoso compositore tedesco Richard Wagner, le cui opere avrebbero ispirato l’ideologia dei mercenari. Ufficialmente il gruppo non ha legami con Mosca e con Putin, ma in realtà diversi analisti oltre che alle intelligence occidentali, ritengono che abbiano strette relazioni sia con l'esercito che con i servizi segreti russi. 

    «Wagner è operativo in Ucraina fin dalla sua creazione - ha spiegato a Rai News Andrea Molle, sociologo della Chapman University di Orange - Ha operato sia in Crimea che in Donbass per promuovere gli interessi della Russia nel conflitto tra il governo di Kiev e i separatisti filo-russi».

    La Francia si è detta gravemente preoccupata per possibili esecuzioni perpetrate da militari del Mali accompagnati da mercenari del gruppo privato russo Wagner, presenti nel Paese africano con circa 600 uomini. In particolare, si legge in una nota diffusa dal ministero degli Esteri di Parigi, la Francia si dice «preoccupata per informazioni che parlano di massiccie esecuzioni nel villaggio di Moura da parte di elementi delle forze armate maliane accompagnate da mercenari russi del gruppo Wagner che avrebbero causato la morte di centinaia di civili».

    E non è finita qui perché i mercenari, soprannominati "la brigata delle tenebre" avrebbero partecipato anche all'operazione antiterrorismo condotta per più giorni a fine marzo dalle forze armate maliane nel centro dello Stato del Sahel, dove sono stati uccisi oltre 200 jihadisti. Le fonti locali hanno identificato tra i partecipanti all'operazione anche «paramilitari bianchi identificati da fonti locali e internazionali come appartenenti alla società di sicurezza privata russa Wagner Group». Lo ha scritto il quotidiano francese Le Monde citando «diverse fonti di sicurezza e umanitarie maliane, dell'Africa dell'ovest e occidentali» e sostenendo che sono stati uccisi anche numerosi civili innocenti.

    Il centro in cui è avvenuta la strage, Moura, è situato in una zona boscosa e interessata da inondazioni di difficile accesso; è controllata da anni dai jihadisti della katiba «Macina», un gruppo guidato da Amadou Koufa, componente del Gruppo di sostegno all'islam e ai musulmani (GSIM, affiliato ad Al-Qaida). L'esercito maliano, che continua a vedere questo nemico avanzare fin dallo scoppio della guerra nel nord del paese nel 2012, ha deciso di passare all'offensiva a Moura con un intervento che ha mobilitato diverse decine di militari di esercito, aviazione e forze speciali. L'incursione rientra nel quadro dell'operazione «Kélétigui» («colui che fa la guerra» in bambara, la lingua dell'omonima principale etnia del Mali), lanciata alla fine del 2021 nel centro e nel sud del Paese dall'esercito («FaMa») appoggiato da mercenari russi. A Moura «elicotteri hanno sorvolato un mercato sparando a quelli che cercavano di fuggire», scrive il quotidiano citando «un difensore dei diritti dell'uomo africano» ed aggiungendo che «i jihadisti si sono sbarazzati delle armi e si sono confusi tra la folla». Poi «soldati maliani e russi sono stati stati fatti atterrare ed è stato l'inizio del massacro» perpetrato anche radunando gli uomini e uccidendone molti con esecuzioni sommarie.

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