Cronaca

Gli spogliatoi dell'Italia dopo la sconfitta con la Macedonia: le immagini della vergogna 

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  • Perdere ci può stare, fa parte del gioco, dello sport, della vita. Ma perdere la faccia, no. È ciò che è accaduto nel ventre del "Barbera" nel dopo partita di Italia-Macedonia del Nord, la ‘Madre di tutte le sconfitte' azzurre che ha condannato ad un nuovo lunghissimo oblio la nostra Nazionale dal quadro del calcio mondiale. L'appuntamento sarà, sperando, per il 2026 con l'edizione che si disputerà tra Stati Uniti, Messico e Canada. Fino ad allora per noi solamente l'onta dell'esclusione e una difficile e faticosa ricostruzione. Ma se questo è l'inizio da cui ripartire, meglio voltare pagina.

    Negli spogliatoi dell'Italia, uscita amaramente dai Mondiali, si sono sentite grida di giocatori rabbiosi, urla di altri, disperati per la sconfitta, tanti sono rientrati con le lacrime agli occhi. C'è chi ha sbattuto i pugni contro gli armadietti, inconsolabile, tra bottigliette prese a calci, mani tra i capelli, maglie gettate a terra, per una delle peggiori notti del calcio italiano. Ma niente di tutto questo giustifica quanto si è visto poi.

    Docce lasciate sporche, come i gabinetti con cartacce e altro sul pavimento, vicino ai sanitari, dentro ai lavandini. E poi ancora una desolazione di sporcizia e lerciume nei corridoi che portano agli spogliatoi. Infine, nella stanza che ha ospitato la Nazionale Italiana prima, durante e dopo la gara, il disastro: decine e decine di bottiglie di plastica lasciate ovunque, cestini della spazzatura stracolmi a tal punto che il contenuto trasborda e si sparge in giro per il pavimento. Fazzoletti, tovaglioli, bicchieri, scatole, resti di cibo e di bevande.

    Più che in uno spogliatoio che ha ospitato una Nazionale di calcio professionista per un appuntamento di caratura internazionale, lo spogliatoio dello stadio di Palermo sembra aver vissuto una notte trascorsa tra rave party e feste trasgressive dove alla fine si è troppo malmessi per pensare di rimettere in ordine. Inqualificabile, vergogna, indecenza. Sono solamente alcuni degli aggettivi che davanti alla fotografie e ad un video girato dentro il "Barbera" si sono sprecate sui social da parte di tutti gli utenti che hanno pesantemente condannato un comportamento inaccettabile. Al di là della sconfitta, della delusione, della rabbia di aver perso l'imperdibile.

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