Finalmente Alex Zanardi passerà Natale a casa, con i suoi familiari: lo ha annunciato Luca Pancalli, presidente del Comitato Paralimpico, in apertura della cerimonia di consegna dei Collari d’Oro, all’Auditorium Parco della Musica a Roma. «È il regalo più bello che potessimo ricevere, sperando possa ritrovare serenità familiare e successi di ripresa» ha detto Pancalli dal palco spiegando di aver avuto la conferma dalla moglie dell’atleta, Daniela.
«È una notizia meravigliosa perché ci sono stati diversi tentativi per diversi motivi di carattere medico di tornare a casa, è stato un grande successo, consente a lui di fare Natale a casa», ha aggiunto il numero uno del Coni, Giovanni Malagò. Il campione paralimpico ha quindi potuto lasciare la clinica un anno e mezzo dopo il grave incidente in handbike.
La felcice notizia è arrivata dalla moglie che ha rilasciato un comunicato sul sito di Bwm Group, di cui Zanardi è brand ambassador: «Il recupero continua ad essere un processo lungo. Il programma di riabilitazione condotto da medici, fisioterapisti, neuropsicologi e logopedisti ha permesso progressi costanti. Naturalmente, le battute d’arresto ci sono e possono ancora verificarsi.
A volte bisogna fare due passi indietro per farne uno in avanti. Ma Alex dimostra ripetutamente di essere un vero combattente. Alex – prosegue - ha potuto lasciare l’ospedale qualche settimana fa e ora è tornato a casa con noi. Abbiamo aspettato a lungo che ciò accadesse e siamo molto felici che sia stato possibile ora, anche se in futuro ci saranno ancora dei soggiorni temporanei in cliniche speciali per effettuare misure di riabilitazione specifiche sul posto».
La moglie di Zanardi ha anche raccontato come procede l’ambientamento del marito a casa: «Dopo il lungo periodo in ospedale è importante per lui tornare dalla sua famiglia e nel suo ambiente familiare. Bisogna anche considerare che, a causa della situazione pandemica, per un anno e mezzo Alex ha avuto intorno a sé solo persone con mascherine e dispositivi di protezione. Inoltre, a causa delle ampie e importanti misure di protezione in clinica, le possibilità di visita sono ovviamente molto limitate». La routine del campione è variabile: durante la settimana, un terapeuta lavora con lui su esercizi fisici, neurologici e logopedici e «per quanto riguarda la sua condizione fisica, ci sono molti progressi». Tuttavia, «non è ancora possibile prevedere come il suo recupero si svilupperà ulteriormente».